martedì 11 agosto 2015

La Creazione

La Creazione è stato un atto linguistico diretto che si  è svolto nell'istante in cui la Parola è stata pronunciata. La luce Tripostatica del palpito del Logos si è eternata negli spazi del vuoto immobile, per fornire la materia primordiale che ha dato vita alle stelle.
La luce fu perché le stelle si accesero nella volontà di Dio di creare le vita come sublime sinfonia della Parola.
Gli spazi del buio siderale si aprirono e si aprono costantemente al passaggio della Luce-Logos che viaggia nel suo bagliore.
La Luce-Logos plasma le galassie dell'universo per portare la vita che è luce del Cuore di Dio Padre.
Lo Spirito Santo diventa il vento spaziale che fa scorrere la Luce Divina ovunque per pervenire ai cuori degli esseri creati dalla Sapienza.
Il Figlio nasce nel perfetto nascondimento per essere la Voce-Luce nella Terra, che ha atteso per secoli il suo Regno di perdono che è l'unica Via, Verità e Vita.
Lo Spirito Santo è stato il preparatore che, nel Suo Vento di Amore, ha suggerito ai profeti ed agli uomini sensibili le Sue Parole che sono l'avvento del nuovo Regno.
Le generazioni da Abramo a Davide a Cristo rappresentano il numero scelto in un uomo per farlo Testimone della vita di Cristo Risorto.
La Verità rimane in parte celata per non abbagliare con la propria Luce gli occhi degli uomini disabituati a mantenere viva la Parola di Giustizia che è la Regalità del Figlio nel Padre e nello Spirito Santo.
La Luce si fa vivente immagine della Verità che Giovanni vede perché ne ha ascoltato i battiti che sono la vita morta e risorta del Re dei Re.
Giovanni è con la sua Madre Maria, il testimone della potenza di amore del Dio di tutti.
Maria è Madre Putativa di Giovanni che ha ricevuto dal Figlio il nuovo Figlio.
In Maria, Madre Putativa di Giovanni ed in Giuseppe, Padre Putativo di Cristo, si nasconde la fratellanza dell'erede della Regalità di Cristo che piangeva sotto la Croce.
Giovanni è il celato che parla.
Il Consolatore è colui che diventa Voce per ricordare a tutti il Cristo vivente e risorto che gli uomini hanno dimenticato, perché ottenebrati dal dubbio e dal vuoto dell'immobilità delle tenebre.
La Creazione è un un continuum che da vita all'uomo. Senza la Creatività l'uomo sarebbe fermo, immobile, come il vuoto dello spazio. Il vuoto è la mancanza di Amore, l'Amore è creatività.
Il Consolatore rimette in moto la Creatività perché chiarisce i misteri nascosti della Via, Verità e Vita.



Sant'Atanasio ci spiega


« Il Verbo di Dio, immateriale e privo di sostanza corruttibile, si stabilì tra noi, anche se prima non ne era lontano. Nessuna regione dell'universo infatti fu mai priva di lui, perché esistendo insieme col Padre suo, riempiva ogni realtà della sua presenza. Venne dunque per amore verso di noi e si mostrò a noi in modo sensibile. Preso da compassione per il genere umano e la nostra infermità e mosso dalla nostra miseria, non volle rimanessimo vittime della morte. Non volle che quanto era stato creato andasse perduto che l'opera creatrice del Padre nei confronti dell'umanità fosse vanificata. Per questo prese egli stesso un corpo, e un corpo uguale al nostro perché egli non volle semplicemente abitare un corpo o soltanto sembrare un uomo. Se infatti avesse voluto soltanto apparire uomo, avrebbe potuto scegliere un corpo migliore. Invece scelse proprio il nostro. Egli stesso si costruì nella Vergine un tempio, cioè il corpo e, abitando in esso, ne fece un elemento per potersi rendere manifesto. Prese un corpo soggetto, come quello nostro, alla caducità e, nel suo immenso amore, lo offrì al Padre accettando la morte. Così annullò la legge della morte in tutti coloro che sarebbero morti in comunione con lui. Avvenne che la morte, colpendo lui, nel suo sforzo si esaurì completamente, perdendo ogni possibilità di nuocere ad altri. Gli uomini ricaduti nella mortalità furono resi da lui immortali e ricondotti dalla morte alla vita. Infatti in virtù del corpo che aveva assunto e della risurrezione che aveva conseguito distrusse la morte come fa il fuoco con una fogliolina secca. Egli dunque prese un corpo mortale perché questo, reso partecipe del Verbo sovrano, potesse soddisfare alla morte per tutti. Il corpo assunto, perché inabitato dal Verbo, divenne immortale e mediante la risurrezione, rimedio di immortalità per noi. Offrì alla morte in sacrificio e vittima purissima il corpo che aveva preso e offrendo il suo corpo per gli altri liberò dalla morte i suoi simili. Il Verbo di Dio a tutti superiore offrì e consacrò per tutti il tempio del suo corpo e versò alla morte il prezzo che le era dovuto. In tal modo l'immortale Figlio di Dio con tutti solidale per il comune corpo di morte con la promessa della risurrezione rese immortali tutti a titolo di giustizia. La morte ormai non ha più nessuna efficacia sugli uomini per merito del Verbo, che ha posto in essi la sua dimora mediante un corpo identico al loro. »

(Discorso sull'incarnazione del Verbo, 8-9; PG 25, 110-111)