mercoledì 19 agosto 2015

Il peccato

Spesso ci domandiamo cosa è il peccato. Sono singoli atti ?
È semplice e complicato allo stesso tempo.
"Il peccato - diceva un mistico italiano (Dr. Luigi Gaspari) è sporcare il pensiero".
Sporcare il pensiero cosa significa?
Significa il disordine, il caos, la distruzione della personalità quindi fare un dio di ogni nostra passione.
Ci spiega Pavel Florenskij che il peccato " ... nel peccato l'anima sfugge a sé stessa e si perde...è una specie di ebbrezza psichica... Deformando il proprio rapporto con Dio, l'uomo deforma anche la propria vita morale ed infine addirittura quella corporale...".
Quando l'uomo inizia a servire la natura piuttosto che il Creatore tutto si deforma nell'anarchia e nella sfrenatezza che invade la società (Lettera ai Romani 1,26/32).
Cristo è venuto per essere la forza anche per coloro che hanno peccato e che si sono pentiti, anzi è venuto proprio per coloro che si sentono meritevoli perché comprendono che Egli è la pietra angolare di una società equilibrata, saggia e conforme.
Nuovamente ci spiega Luigi Gaspari che " Dio è venuto in terra per ridonare agli uomini il Suo Amore unificatore nella Giustizia e nella Pace. Dio non è venuto in terra per togliere all'uomo il suo regno! L'ingiustizia umana è fatta dagli uomini e non da Dio!. Troppo spesso si è detto "castigo di Dio" quello che in realtà è un male provocato da abusi di potere e di ingiustizia degli uomini...".
Quando si dice che Dio è carità significa che Egli è Ordine.
Cosa significa l'ordine?
Pavel Florenskij ci spiega che "l'ordine è quando nella persona tutto si trova al suo posto, quando tutto è in ordine... significa che in lei (la persona) avviene tutto secondo la legge di Dio...”
Infatti quando noi mettiamo ordine anche nelle cose materiali abbiamo anche una grande gioia.
Pensiamo ad esempio ad un magazzino tutto distrutto.
Lo acquistiamo, viene un architetto bravo e lo fa diventare un bellissimo loft.
Così è il peccato che è il disordine esteriore che mostra quello interiore.
Il puro razionalismo è, come diceva Hannah Arendt, la banalità del male.
Perché il razionalismo è, come nuovamente ci spiega Florenskij " il principio dell'irragionevolezza, dell'incomprensibilità e del blocco ottuso e irrimediabile della contemplazione intellettuale. Esso è, come dicono gli inni della Chiesa, "falsamente sapiente", trascina in una apparente saggezza e perciò distrae da quella autentica".
Il peccato è allora rinunciare alle Verità-Cristo per un dio di sostituzione che ci fa perdere la strada autentica e ci fa seguire le vie psichiche.