lunedì 23 gennaio 2017


La mistica come fuga dal mondo innaturale


La mistica come fuga dal mondo innaturale.
Fuggire dal mondo per ritrovare la parola originaria, la parola perduta ed un regno silenziato dalla confusione delle parole umane per riconoscere la contemplazione della bellezza è un senso esistenziale che si fa largo lentamente nell’umanità soprattutto in coloro che hanno una particolare sensibilità.

Il senso della bellezza della natura, della terra, gli oceani, i mari, i laghi, i monti, le stagioni gli alberi che stridono al vento, i fiori e le api e gli uccelli che volteggiano nell’aria riempiendola della perfezione creatrice, tutto concorre ad una meraviglia e ad un benessere interiore ed allora scopriamo come la negazione del bello sottometta l’uomo al tempo, ma non come fattore esperienziale, ma come una corsa frenetica per batterlo in velocità.

Il mondo mistico è il respiro del cuore che trasforma e veicola l’intelletto verso il bello ed il buono ed anche se anticamente molte civiltà hanno espresso questa ricerca attraverso vare tecniche come la preghiera esicasta dell’Ortodossia o le meditazioni Zen, le danze dei Sufi che cercano la perfezione (e per questo erroneamente perseguitati nel mondo islamico) sono tutte poste ad un livello di elevata ricerca dalla quale si comprende che lo Spirito regna dall’alto e che si insinua con leggerezza, come une brezza fine all’interno di Civiltà che non ne conoscono la vera natura, ma che percepiscono come un ordine superiore esista nel mondo. Chiarisco che non sto parlando di un relativismo delle religioni, ma di un’elevazione verso lo Spirito che tutte più o meno cercano e ricevono quanto più si avvicinano al Sole della Verità in quanto il Logos si rivelò al mondo in Cristo, mentre nelle altre religioni è presente solo a livello percettivo di una verità ordinatrice il Creato.

“Comuni sono le azioni su cui tutti gli uomini concorderanno se rettamente interrogati…alla causa prima si s'addice di essere unica giacché l’unità precede ogni numero e vincere ogni cosa per potenza e bontà” diceva Sallustio e questa potenza ineffabile traspare nella coscienza umana come una sorta di identità scritta che appartiene alla nostra immagine più autentica.

Ed allora l’uomo deve ricercare la sua voce originale per sentirsi in armonia con il proprio cuore e con i ritmi universali anche in questo tempo profano dove le preoccupazioni sono sempre di ordine inferiore altrimenti si rischia, come stiamo osservando, un pervertimento che ci fa legare a princìpi tellurici piuttosto che allo Spirito.

Penetrare il significato dei simboli significa ritrovare il senso della ierofania inverata nel cuore del mondo per essere il muscolo pulsante della vita più vera, il passaggio attraverso il Mar Rosso del materialismo per pervenire alla terra promessa che è la piena libertà di amare.

Il mondo mistico molto spesso si contrappone a quello teologico che tende a perdersi nei gineprai delle teorie senza ascoltare la voce del cuore ed è per questo l’annuncio della Resurrezione è diventata un messaggio timido ed imbarazzante dove il Magistero è formato da una “continua crescita del numero e delle dimensioni dei diversi documenti con l’effetto di rendere ambiguo ogni contenuto, dissolti in una ammasso inestricabile di innumerevoli di altri contenuti (e) e questa tendenza ha rappresentato un allontanamento ed uno snaturamento della più alta Tradizione della Chiesa e un oscuramento della chiarezza evangelica” (S. Quinzio – Misterium Iniquitatis).

Si aggiunga che questa tendenza di complicare la cultura, il costume o la normale coordinazione delle leggi si è riversata anche nei domini prettamente laici, quasi a riflettere lo stesso processo in atto nella Chiesa che è quella di immergersi nel mondo per diventare una mera associazione umanitaria, una setta delle religioni unite.

La vita mistica mette a nudo il pensiero critico e razionalista dei “liberi pensatori” che hanno sedotto il modo al fine di amplificare l’individualismo dogmatico presentandolo come la luce dei lumi che al contrario ha rivestito il mondo delle tenebre del potere e di un ottimismo meccanicistico fondato sulle scoperte della scienza che però ha sottomesso l’uomo perché si è aperto un vaso di pandora dell’azione di forze che possono sfuggire al controllo (ed è già accaduto con i vari incidenti nucleari (vedasi lista e sito: http://www.tuttogreen.it/gli-incidenti-nucleari-nella-storia/)

È stato un atto pseudo-panteista che ha fatto decadere la natura più vera dell’uomo a re-disegnarlo come il buon selvaggio o come un incosciente che sfida l’ordine della natura. In tal modo l’uomo è stato tramutato in una parte del meccanismo di produzione che ha soffocato l’aspetto contemplativo e metafisico che è la capacità di modificare e trasformare il mondo a immagine e somiglianza del nuovo cielo e della nuova terra.

Ed anche se il Cristianesimo resta generalmente sottomesso alla legge e viene considerato dalla maggioranza degli uomini in modo prettamente legalista, il che ha portato anche ad una razionalizzazione del pensiero, pur tuttavia esso rimane la mistica della grazia e della libertà.

La staticità dogmatica non riuscirà mai ad impedire la dinamicità creativa anche quando il mondo che si proclama cristiano tende a raffreddarsi in un positivismo meccanicista che nel caso italiano è stato ben propriamente definito catto-comunismo.

La mistica è pertanto la vera hesychia che opera sub specie prioritatis come spinta ontologica per ritrovare la pace nel proprio cuore di là dal caos urlato del mondo esterno ed è per questo che la rinascita Cristiana può avvenire solo in Giovanni il Teologo perché solo attraverso di lui vengono superati gli aspetti più apparenti e dogmatici e resi visibili quelli celati affinché la Legge venga perfezionata nell’amore agapico. Il mistero della mistica giovannea è in cammino per rivelarsi a coloro che sentono il dovere di aiutare il prossimo ad uscire dalle tenebre delle ideologie che distruggono la personalità.